Lord Carto Moderatore
Messaggi : 278 Data di iscrizione : 08.05.08 Età : 36 Località : Rivalta Bormida (AL)
| Titolo: Ars Macabra - Hate Induced Trance - 2007 Ven Mag 09, 2008 2:23 pm | |
| Gli Ars Macabra rappresentano una di quelle interessanti realtà nel panorama metal italiano che resitono da molti anni, senza che il passare del tempo ossidi l'ossatura di un progetto che poggia le sue basi su solide radici. Fondati nel 1998 in quel di Roma da Sathor (chitarre) e Nero Baratro (basso), dopo la pubblicazione di qualche promo, di un full length sotto etichetta Elegy Music e la partecipazione a qualche compilation, nel gennaio 2006 firmano per la Sinister Sound Records, un'etichetta canadese, che gli permette di dare alle stampe il cd che ho ora nel lettore, e cioè “Hate Induced Trance”. Inoltriamoci dunque nella fitta selva nera di cui questo disco è composto. Dopo un'intro tastieristico che carica molta tensione nell'ascoltatore, si passa subito al primo dei molti assalti sonori del disco, che lascia già trapelare, dai primi secondi di ascolto, l'ottima produzione di cui gli Ars Macabra si sono serviti. Sathor stesso, ospite del mio programma radiofonico Emergency, spiega questa scelta, che si discosta dalle sonorità true black metal a cui band di questo tipo ci hanno abituato: “Indubbiamente non saranno produzioni cristalline, classiche del metal [...]. Però per esempio a me le produzioni del true black metal non piacciono perchè non possono esaltare atmosfere che noi vogliamo far percepire a chi ci ascolta”. Quindi, ci troviamo di fronte ad un disco di black metal che non è nè inascoltabile come le molte produzioni del true e raw black metal (molto spesso registrate in modo ambientale) ma nemmeno troppo raffinato nei suoni, fino a perdere lo spirito black (e mi riferisco alla seconda generazione di black metal, cioè quella inaugurata da Cradle of Filth, Dimmu Borgir e via discorrendo). Inutile dire che secondo il mio parere questa è la ricetta perfetta per un buon disco black, in quanto se da una parte lascia perdere le eccessive melodizzazioni, dall'altra rispecchia quel marcio e quel misantropico che ogni blackster apprezza quando ascolta un disco del suo genere preferito, permettendo tuttavia di distinguere i suoni in ogni loro sfaccettatura. I pezzi scorrono via e sono un vero e proprio torrente in pieno di odio: le vocals sono perfette e si inseriscono molto bene sul lavoro chitarristico svolto da Sathor, che dimostra ottima competenza nel riffing e discreta fantasia, rendendo i brani collegati da un filo unico ma mai uguali uno all'altro. La sessione ritmica si poggia su due solide basi rocciose come Nero Baratro e Sargon (batteria) che svolgono un lavoro eccellente: il blast beat si intreccia alle 4 corde dando un ritmo che mai perde colpi e che dimostra la precisione del combo. Gli episodi migliori del disco sono sicuramente “Compelling Perveted Taste”; “Et Nihil”, che indugia in qualche modo su tempi e ritmiche più rallentate e riflessive; ed infine la title track, che ha un incedere monumentale e quasi death/viking nella costruzione dei riff. L'unico limite degli Ars Macabra è proprio il loro stare a metà strada tra due tipi di produzione distanti tra loro nello stesso genere, rischiando quindi di non accontentare nessuno: tuttavia credo che agli amanti del true black metal questo disco piacerà perchè anche se non sembra registrato con un panoramico dal fondo dell'Inferno, trasuda odio e marciscenza da ogni nota, con il pregio di lasciar sentire tutto quello che Sathor e compagni suonano, evitando si spalmare urli dissennati su un rumore indistinto. Dall'altra, gli amanti di produzioni più raffinate apprezzerrano comunque lo sforzo della band di rimanere fedele alle origini, pur creando un suono originale e non che segua i canoni tracciati dal genere. www.arsmacabra.it | |
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